Erano veramente in tanti i soci del Panathlon Club Lecco che hanno fatto visita alla Kong spa di Monte Marenzo del panathleta Marco Bonaiti. Una visita per andare a conoscere lo sport dove si “realizza” con criteri di alta tecnologia e sicurezza. Una visita guidata dallo stesso Marco Bonati personaggio di grande caratura che unisce la passione per lo sport all’impegno di imprenditore di successo.

La Kong spa è un’azienda italiana tecnologicamente avanzata, leader nella produzione di connettori e molti altri attrezzi utilizzati per la sicurezza in arrampicata, soccorso, lavoro in quota e nautica. Le origini di Kong partono da lontano, esattamente nel 1830 in un’officina meccanica situata ai piedi delle Alpi, dove Giuseppe Bonaiti ha dato inizio a questa fantastica storia, scrivendo pagine importanti del Made in Italy.

L’attenzione per la massima protezione delle vite umane, insieme ai sogni che questi uomini “appendono” scalando le vette, ha portato Bonaiti ad esportare in tutto il mondo la sua filosofia e i suoi prodotti divenendo un brand leader. I suoi “moschettoni” sono diventati concretamente punti fissi per chiunque pratichi discipline verticali.

Nel 1977 l’azienda Bonaiti cambia nome in Kong, ma l’impronta rimane sempre la stessa: “Essere produttori di sicurezza dove il rischio è protagonista”. 

Per i soci del Panathlon Club Lecco, accompagnati dal presidente Andrea Mauri, è stata l’occasione per toccare con mano la grande professionalità di un’azienda leader nel mondo ma soprattutto e orgogliosamente “made in Lecco”.

Marco Bonaiti (titolare della Kong e socio Panathlon) ha brevemente spiegato nel corso della conviviale le origini della sua azienda che affonda le proprie radici nella prima metà dell’Ottocento nella fabbrica costruita, come tante altre, sul Gerenzone per sfruttarne le acque a scopo energetico.

“In origine – ha spiegato Bonaiti – realizzavamo tutti i componenti in metallo presenti su selle, briglie e quant’altro riguardasse il cavallo, unico mezzo di locomozione, oltre alle navi e ai treni, dell’epoca. Fossimo al giorno d’oggi ci si  poteva inquadrare come un’azienda dell’automotive”.

Poi le generazioni si sono succedute e ciascuna ha fatto le proprie scelte.

“Consapevoli della difficoltà di poter condurre un’impresa con la presenza di una famiglia allargata così numerosa, ad un certo punto quella che era la Bonaiti si è scissa in varie attività sempre legate al ferro: alcune ci sono ancora, altre no. La Kong attuale è una di quelle per le quali si può dire di essere arrivati alla quinta generazione”.

Bonaiti ha anche avuto modo di ricordare la provenienza del nome “moschettone” in quanto anello che permetteva la chiusura della bandoliera del fucile (moschetto).

Altra curiosità svelata quella del nome.

“In azienda ci siamo resi conto che “Bonaiti” era una denominazione complicata soprattutto da pronunciare in alcune lingue, per cui stavamo ragionando su un nuovo nome quando mio fratello, che aveva appena visto il remake del 1976 di King Kong fece la sua proposta: “perchè non ci chiamiamo Kong, the king of Karabiners (moschettone in inglese, n.d.r.)?”, e la accettammo”.

Al termine della serata il presidente Mauri ha sottolineato che questa è la prima di una serie di visite guidate all’interno di aziende del lecchese al servizio del mondo dello sport ricordando a tutti la presenza del Panathlon alla prossima Lecco Playground che prenderà il via questo sabato nel rione di Germanedo.

Nel corso del meeting è entrato a far parte del Panathlon Lecco un nuovo socio presentato in coppia da Ruggero Lietti e Ferdinando Ceresa: si tratta di Stefano Simonetti, avvocato, consigliere provinciale con, tra l’altro, delega alla Protezione Civile, e grande sportivo appassionato di pesca (è presidente della Fipsas Lecco).

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